Il culto della personalità e la sua commercializzazione

Il leader - affermava Gustave Le Bon nel suo testo Psicologia delle folle (1895) - si appella alle emozioni usando le immagini e Mussolini e il fascismo manipolano le masse proprio usando immagini e miti tradizionali. Nel '36 Bottai, all'epoca ministro dell'Educazione Nazionale, scrive nel suo diario: “Nella politica di massa la conoscenza dei capi non può ottenersi che a grandi tratti, coi mezzi atti a impressionare milioni di fantasie e di cuori. Bisogna imporre la fisionomia, il gesto, la parola, con la reiterazione fotografica, cinematografica. Ripetere, ripetere, ripetere. Proprio come nella pubblicità commerciale”.

Mussolini, in effetti, vuole vendere un prodotto di massa: la propria figura di capo e di Duce. L'effige del Duce è ovunque. Foto e statue celebrative, parte di un progetto propagandistico incentrato sul culto della personalità, hanno inondato l'Italia già da tempo, ma i tratti di Mussolini, anche molto stilizzati, diventano un'icona da moltiplicare a piacere e di cui si avvantaggiano anche le ditte private. La popolarità del soggetto viene sfruttata nella realizzazione di “gadget” mussoliniani. Arrivano al Duce centinaia di richieste di commercializzazione per ogni genere di prodotto celebrativo, portafogli e radiatori d’auto compresi. Numerose, naturalmente, sono le fabbriche di ceramica che chiedono il permesso di realizzare busti o medaglioni. Anche la rinomata ditta Minghetti, operante sulla piazza di Bologna dalla fine degli anni ’60 dell’Ottocento, realizza un piatto celebrativo con un ritratto giovanile di Mussolini. Non è escluso che Biancini, in un articolo dedicato alla fabbrica Minghetti, apparso nel ’27 sulla rivista del Comune di Bologna, si riferisse proprio a simili prodotti quando afferma: «E’ augurabile che l’odierno concetto di industrialismo che invade sempre più ogni campo della produzione, e che pur di ottenere un facile smercio non esita a soffocare ogni tradizione d’arte e di buon gusto, non abbia a far declinare anche questa Fabbrica […]».


Maria Chiara Liguori

Bruno Biancini, La fabbrica Minghetti e l'arte della ceramica in Bologna, in “Il Comune di Bologna”, n. 9-10, 1927
Giuseppe Bottai, Diario 1935-1944, G.B. Guerri (a cura di), Milano, Rizzoli, 1982
Gian Paolo Ceserani, Storia della pubblicità in Italia, Roma-Bari, Laterza, 1988
Stephen Gundle, Un Martini per il Duce: l'immaginario del consumismo nell'Italia degli anni Venti e Trenta, in A. Villari (a cura di), L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 1920-1940. Catalogo della mostra, Milano, Silvana Editoriale, 2008, pp. 46-69
Gustave Le Bon, Psicologia delle folle, Milano, Longanesi, 1996

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Saggi ginnici al Littoriale (Stadio), 24 maggio 1934, Foto Camera (Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna)

Saggi ginnici al Littoriale (Stadio), 24 maggio 1934, Foto Camera (Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna). Ai piedi della torre di Maratona si vede la statua a cavallo di Mussolini. A guerra finita, sarà fusa per realizzare le statue di Minguzzi dei due partigiani a Porta Lame.


I ritratti di Vittorio Emanuele III e di Mussolini all'Istituto di Fisica a Roma (Casabella, marzo 1936)

I ritratti di Vittorio Emanuele III e di Mussolini all'Istituto di Fisica a Roma (Casabella, marzo 1936)


Piatto celebrativo in ceramica realizzato dalla fabbrica Minghetti (Museo civico del Risorgimento di Bologna)

Piatto celebrativo in ceramica realizzato dalla fabbrica Minghetti (Museo civico del Risorgimento di Bologna)