Agli albori di un nuovo pulito

Negli anni ‘30 tra Germania e Stati Uniti si avviano le ricerche sui tensioattivi per realizzare detersivi sintetici per tessuti e superfici domestiche, ma prodotti ben riusciti e di successo si otterranno solo con il dopoguerra. Tide, della Procter&Gamble, è del 1946 e ad esso seguiranno tutti gli altri detersivi della rivoluzione del pulito.

In Italia si usavano per lo più prodotti ancora molto tradizionali. Anche se il sapone secco in scaglie Persil, della Henkel, si era diffuso a partire dai primi del ‘900, in genere per lavare i panni si usava la lisciva, ovvero una soluzione filtrata di acqua calda e cenere, e le macchie venivano tolte con la varichina, o varechina o candeggina (ipoclorito di sodio). Il sapone all’olio di oliva, tipo il sapone di Marsiglia, o al sego, ovvero fatte col grasso di maiale, venivano usati per l’igiene personale e per i capi delicati. C’erano poi molte altre soluzioni detergenti create in casa con le più varie ricette.

La pulizia delle stoviglie era eseguita principalmente per azione meccanica, piuttosto che chimica. La sabbia toglieva l’unto dalle stoviglie con una pulizia grossolana, rischiando di rigare le stoviglie e lasciare residui. Alternativa alla sabbia era la polvere di pomice: la pietra pomice intera veniva utilizzata per l’igiene personale, mentre la polvere come abrasivo per pulire le stoviglie. Più delicata della sabbia, rischiava meno di rigare le stoviglie. Altro abrasivo era la farina Tripoli: una roccia marina friabile, chiamata diatonite, che pur tritata molto fine mantiene il potere abrasivo ed è più morbide della pomice e non riga. La farina Tripoli era usata prevalentemente in campo industriale ed era poco diffusa nelle case, dove si usavano di più pomice o sabbia. Le padelle generalmente venivano lasciate unte, le si puliva solo con un foglio di carta di giornale. Per le pentole, invece, si usava di solito la sabbia. L’altro prodotto usato per le stoviglie era la soda (carbonato di sodio), detta anche soda Solvay, dal nome del chimico Ernest Solvay che verso metà ‘800 aveva sviluppato il processo di produzione industriale del carbonato di sodio.

Beatrice Chiavarini
Maria Chiara Liguori

Osservatorio Nazionale Epidemiologico sugli ambienti di vita. Gruppo di lavoro “DETERGENTI”, I Detergenti, Mediapubbligrafica, 2004.
Emanuela Scarpellini, A tavola! Gli italiani in 7 pranzi, Laterza, Roma-Bari, 2012.

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Contenitori per soda, sabbia e sapone per la detersione delle stoviglie. Da 'Una giornata particolare' (Ettore Scola, 1977)

Contenitori per soda, sabbia e sapone per la detersione delle stoviglie. Da 'Una giornata particolare' (Ettore Scola, 1977)