Il mito della velocità

Il fascismo, nel suo tentativo di creare l'uomo nuovo, sposa i concetti di dinamismo e modernità, già esaltati dal Futurismo. Il Paese deve offrire un'immagine nuova: efficiente, attiva, laboriosa. L'aviazione, sia civile sia militare, espressione di audacia e intraprendenza, assurge a simbolo del nuovo italiano e della nuova Italia, desiderosa di superare la posizione di marginalità nei rapporti internazionali. Anche se il coraggio individuale dell'aviatore entra in contraddizione con la visione del regime, impostata su spirito di collaborazione e dovere collettivo, le celebrate trasvolate atlantiche diventano utile strumento propagandistico per conseguire rispetto da parte degli altri paesi.

Ma la velocità è anche quella dei veicoli su gomma, che del pari esaltano audacia e progresso tecnico. Il regime sostiene le gare automobilistiche e stimola l'uso della moto, considerata il mezzo più adatto per i funzionari fascisti locali, arrivando nel 1933 ad abolire tutte le imposte su di essa per favorirne la diffusione.

Le automobili, costose quanto lo stipendio annuale di un impiegato quando non di più, al 1932 sono 188.000, 240.000 al 1940, e molti, invece di acquistarla, provano l'emozione della guida, magari portando la famiglia in gita fuori porta, noleggiandone una. La moto, invece, per i costi più contenuti si diffonde prima, sostenuta anche da una fiorentissima industria nazionale che mette alla prova le sue creature in decine di gare. Ma la velocità per la maggior parte degli italiani non resta che un mito, appunto, e la quotidianità è fatta non di mezzi a motore ma, quando va bene, di biciclette, che nel 1946 sono tre milioni e mezzo.

Maria Chiara Liguori

David Forgacs, Stephen Gundle, Cultura di massa e società italiana, 1936-54, Bologna, Il Mulino, 2007
Gianfranco Vené, Mille lire al mese: vita quotidiana della famiglia nell'Italia fascista, Milano, Mondadori, 1988
Ruth Ben-Ghiat, Fascist modernities : Italy, 1922-1945, Berkeley etc., University of California press, 2001

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5 luglio 1936, viale Dante. Inaugurazione Gruppo rionale fascista intitolato a Natalino Magnani, Foto Camera (Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna)

5 luglio 1936, viale Dante. Inaugurazione Gruppo rionale fascista intitolato a Natalino Magnani, Foto Camera (Archivio Fotografico - Cineteca del Comune di Bologna). E’ interessante notare che la moto in primo piano non è di produzione nazionale ma, con ogni probabilità, un’inglese Ariel, modello Red Hunter.


Rotte europee delle Avio Linee Italiane (Domus, maggio 1939)

Rotte europee delle Avio Linee Italiane (Domus, maggio 1939)


Benzine e carburanti AGIP (Domus, gennaio 1939)

Benzine e carburanti AGIP (Domus, gennaio 1939)


Circuito del Lario, competizione svoltasi dal 1922 al 1939 (Foto Archivio MotoGuzzi).

Circuito del Lario, competizione svoltasi dal 1922 al 1939. La moto ritratta in primo piano è una Moto Guzzi Condor (Foto Archivio MotoGuzzi).


1935, prima vittoria della casa di Mandello del Lario al Tourist Trophy, in Inghilterra. (Archivio MotoGuzzi).

1935, prima vittoria della casa di Mandello del Lario al Tourist Trophy, la celebre gara che ancora oggi si svolge sul circuito stradale dell'Isola di Man, in Inghilterra. Il pilota irlandese Stanley Woods in una stretta di mano con Giorgio Parodi, cofondatore della Moto Guzzi insieme a Carlo Guzzi, a sinistra nella foto (Archivio MotoGuzzi).