Mobili da cucina e credenze

Negli anni Trenta il mobile di cucina è di legno e la produzione è ancora prevalentemente artigianale: alla metà del decennio ci sono in Italia 1472 fabbriche di mobili, ma ben 35.000 artigiani del legno. Per quanto si vedano alcune proposte in metallo smaltato, si tratta ancora di soluzioni poco diffuse, che spariranno del tutto quando l’economia autarchica e di guerra renderà il metallo troppo prezioso per essere usato in cucina.

Per la cucina, la parola d’ordine sulla rivista «Domus» è solidità, praticità, bellezza, pur in economia. La semplificazione del design sembra finalmente andare incontro all’esigenza di creare mobili di qualità ma a buon mercato, da sempre un punto debole della produzione nazionale. Le nuove realizzazioni, però, finiscono per essere comprate dai ceti medi, anche se magari per la casa di vacanza, perché il mobile essenziale appare povero ai ceti medio-bassi, che ambiscono ancora ad un decorativismo di parata.

I mobili di cucina, e la credenza in particolare, devono essere organizzati razionalmente e suddivisi in modo da mantenere tutto in ordine e non in vista. La standardizzazione, o unificazione, delle misure dei volumi è già tema di ampia riflessione ma ancora la produzione di moduli di dimensioni fisse non si è affermata. I colori, invece, entrano in cucina. Il legno si tinge di azzurro, considerato antimosche, verde, giallo, grigio, con particolari in contrasto nei piani di lavoro e negli zoccoli di linoleum dai colori decisi, come l’azzurro cupo, l’arancione o il nero.

Ai lati della credenza, prese d’aria in rete metallica consentono di arieggiare i cibi freschi, come anche uova o cibi cotti avanzati dal pasto precedente, che sono conservati al suo interno. Le stoviglie da tavola trovano posto non nella credenza di cucina bensì in quella della sala da pranzo. Non è detto però che il mobile sia la soluzione. Il dibattito portato avanti all’epoca sulla razionalizzazione degli spazi guarda con interesse le armadiature a muro, che impediscono di vanificare gli sforzi progettuali fatti dall’architetto e comprimono i costi, dato che il legno può essere utilizzato solo nella parte anteriore, si fa economia di spazio e se ne ottimizza l’uso, si eliminano gli angoli morti e si sfrutta tutta l’altezza fino al soffitto, eliminando gli accumuli di polvere dall’intercapedine tra mobile e parete e dalla parte superiore dello stesso.

Tuttavia, per quanto esaltata, la soluzione a parete non diverrà mai predominante.

Maria Chiara Liguori

Enrico A. Griffini, Costruzione razionale della casa, Milano, Hoepli Editore, IV edizione rivista, 1948, vol. I.
Marco Romanelli, Marta Laudani, Luca Vercelloni, Gli spazi del cucinare, Milano, Electa, 1990
Alberto Legnani, Aspetti pratici dell’abitazione d’oggi,"Domus", marzo 1933
Ignazio Gardella, Servizi di cucina,"Domus", maggio 1939

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Scheda con indicazioni per la realizzazione di mobili razionali da cucina (Domus, dicembre 1932)

Scheda con indicazioni per la realizzazione di mobili razionali da cucina (Domus, dicembre 1932)


Notare l’uso del linoleum per superfici e zoccoli (Domus, dicembre 1932)

Notare l’uso del linoleum per superfici e zoccoli (Domus, dicembre 1932)


Mobili da cucina in metallo (Domus, gennaio 1934)

Mobili da cucina in metallo (Domus, gennaio 1934)


Credenza a muro (Domus, agosto 1937)

Credenza a muro (Domus, agosto 1937)


Credenza aperta (Domus, agosto 1937)

La medesima credenza, aperta, mostra l’ordinata e razionale sistemazione degli oggetti (Domus, agosto 1937)


– Mobili da cucina, arch. Piero Bottoni (Domus, gennaio 1939)

– Mobili da cucina in legno e linoleum per piccolo alloggio, arch. Piero Bottoni (Domus, gennaio 1939)


Credenza a muro per office (Domus, settembre 1928)

Credenza a muro per office (Domus, settembre 1928)

Armadiatura a muro in una casa a Como (Domus, settembre 1937)

Armadiatura a muro in una casa a Como (Domus, settembre 1937)