Il radiofonografo

Nel 1877 il francese Charles Cros e l’americano Thomas Alva Edison inventano, all’insaputa l’uno dell’altro, il fonografo a rullo, ma sarà il secondo a passare alla storia ufficialmente come padre anche di questo apparecchio.

Il suono, inciso su un foglio di latta a cilindro, viene riprodotto da una punta metallica che ritrasmette la vibrazione della traccia ad una membrana. La voce può essere imprigionata e riprodotta. Inizialmente, vista la scarsa fedeltà, Edison pensa di sfruttare la sua idea per le fiere e, comunque, la considera soprattutto una macchina parlante, adatta all’uso in ufficio, più che come apparecchio per la riproduzione musicale. All’epoca, infatti, sembrava non esserci ancora un mercato per il consumo di musica registrata, mentre c’erano già moltissimi uffici che avrebbero potuto usare il fonografo per la dettatura delle lettere. Sarà invece la prima tipologia di utilizzo a decretarne maggiormente il successo.

Quando negli anni Venti entra infine in massa nelle case, il successo vertiginoso lo ottiene proprio grazie allo sviluppo dell’industria discografica. Nel 1929 in Gran Bretagna e Germania si vendono circa 30 milioni di dischi. In Italia, come per tutti gli altri costosi elettrodomestici, si diffonde più lentamente. Nel 1924 si vendono solo 1314 grammofoni e 10458 dischi. Tuttavia, una rivista raffinata come “Domus” dedica fin dai primi numeri una rubrica ai consigli discografici.

Il grammofono, persa ormai da tempo la tromba e rimpicciolitosi fino a poter essere trasportato in una piccola valigetta, una volta unito all’apparecchio radiofonico non può che diventare il fulcro del salotto, avendo sostituito ormai da tempo il pianoforte come intrattenimento borghese. La radio stessa rischia però di colpire duramente il consumo domestico di dischi; sarà l’apertura del mercato giovanile nel secondo dopoguerra a ridare fiato a quello che ormai si chiama solo giradischi, senza più reminescenze dell’antenato ottocentesco.

Maria Chiara Liguori

Simon Frith, Il Rock è finito. Miti giovanili e seduzioni commerciali nella musica pop, EDT, 1990

Nicola Nosengo, L'estinzione dei tecnosauri. Storie di tecnologie che non ce l'hanno fatta, Sironi Editore, 2008

Anita Pesce, La sirena nel solco: origini della riproduzione sonora, Guida, 2005

Gianfranco Vené, Mille lire al mese: vita quotidiana della famiglia nell'Italia fascista, Milano, Mondadori, 1988

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Ricostruzione 3D di un radiofonografo Radiomarelli

Ricostruzione 3D di un radiofonografo Radiomarelli


Radiofonografo Radiomarelli

Radiofonografo Radiomarelli (Museo della Comunicazione G. Pelagalli, Bologna)


Casabella, ottobre 1936

Modello di mobile radio con lettore di dischi (Banfi, Belgioioso, Peressutti, Rogers), Casabella, ottobre 1936


Domus, marzo 1938

Radiofonografo CGE, un modello classico con mobile imponente; Domus, marzo 1938