L’elezione a presidente degli Stati Uniti di Ronald Reagan, aprì una fase completamente nuova per l’economia occidentale (minata dalla crisi petrolifera del 1979) e determinò un profondo riordino dei meccanismi produttivi e dell’equilibrio stesso della società, soprattutto a causa della lotta contro l’inflazione. Fu allora che venne deciso di abbandonare le politiche keynesiane, che avevano orientato l’economia dalla fine della seconda guerra mondiale, a favore di una “economia dell’offerta”, sostenuta dagli economisti liberali americani. Altro elemento destinato a segnare “gli anni Ottanta” fu la rivoluzione tecnologica seguita alla generalizzazione dell’utilizzo dell’informatica nella produzione e nei servizi. Fu in questo decennio che la Silicon Valley in California, culla della nuova industria dei micro-processori e dei computer, conobbe il suo grande momento di prosperità. Tuttavia non si raggiunsero i livelli di profitto degli anni del miracolo economico e la nuova crescita si rivelò presto estremamente irregolare e minata da diverse crisi finanziarie di grande ampiezza. Sul piano delle relazioni internazionali, se l’inizio degli Ottanta sembrò segnare la definitiva divisione bipolare tra USA e URSS, fu proprio alla fine di questo decennio che l’ordine internazionale uscito dal secondo conflitto mondiale crollò in un modo del tutto inaspettato: in maniera non violenta. L’Italia degli anni Ottanta raggiunse tassi di crescita economica elevati, tali da consentire al Paese di ottenere un ruolo di primo piano nella graduatoria delle potenze più industrializzate del mondo, al prezzo tuttavia di un costante indebitamento del bilancio dello Stato. Ma fu sul piano politico che gli anni Ottanta posero in Italia le basi per quel radicale cambiamento che la storiografia definisce come “crisi della prima Repubblica”: il successo del referendum promosso dai radicali contro il finanziamento pubblico ai partiti e la progressiva perdita di consenso del PCI - fino ad allora ago della bilancia nella politica di governo - portarono all’emergere di un sempre maggiore “malessere” nei confronti del “regime dei partiti”, malessere di cui fu espressione in primo luogo il successo della Liga Veneta alle elezioni del 1983. Si avviò così un processo di profonde trasformazioni nella politica e nella società; in modo particolare ad emergere con sempre maggiore evidenza fu la progressiva fuga nel privato: uomini e donne preferivano restare in casa davanti alla televisione - che trasmetteva nuovi programmi grazie alla nascita delle televisioni private - mentre i giovani scoprivano nuovi giochi elettronici, che consentivano loro di divertirsi comodamente seduti sul divano di casa. A questo fenomeno va poi aggiunto, sempre sul piano sociale, un’affermazione sempre più marcata dell’individualismo e del desiderio del successo personale, veri tratti marcanti della società degli anni Ottanta, dove i consumi – alimentati dal peso crescente dei messaggi pubblicitari - diventano il vero simbolo del progresso sulla scala sociale. Vai a:
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Ronald Reagan, presidente degli Stati Uniti dal 1981 al 1989 Silicon Valley, l'area con la più alta densità di imprese del settore informatico 10 novembre 1989, il muro di Berlino inizia ad essere abbattuto (Foto di Frederick Ramm) American Psyco, di Bret Easton Ellis (1991). A conclusione degli anni '80, un libro che declina i ritmi incalzanti dell'epoca reaganiana verso la follia omicida |
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