Gli anni Trenta rappresentano un periodo denso di contraddizioni dal punto di vista politico, economico e sociale. La drammatica crisi economica cominciata nel 1929, che si prolungò fino alla fine degli anni Trenta, segnò profondamente la storia europea fino allo scoppio della II guerra mondiale. Dal punto di vista politico l’Europa vide accentuarsi lo scontro tra democrazie e fascismi. A partire dal 1933 si assistette ad un progressivo allentamento delle relazioni internazionali in nome di un rinnovato nazionalismo aggressivo. In Italia, durante il periodo, vi fu un crescente consolidamento del regime fascista, grazie a leggi che trasformarono il rapporto tra le istituzioni politiche ed economiche, contribuendo a minare definitivamente la struttura parlamentare in favore di un regime dove l’unico organo decisionale era il Gran Consiglio del Fascismo. Sul piano sociale fu posto l’accento sul conseguimento di un consenso di massa sempre più solido, attraverso una sistematica “fascistizzazione” degli individui fin dall’infanzia. Nel 1926 la gioventù italiana venne irreggimentata nell’Opera Nazionale Balilla e nei Fasci Giovanili; l’anno prima era stata istituita l’Opera Nazionale Dopolavoro voluta per esercitare una specifica forza di attrazione sulle masse e per andare incontro all’esigenza della ricreazione organizzata nel tempo libero. Grande attenzione venne anche posta sull’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione di massa ai fini della propaganda del regime: il cinema con i notiziari di parte (i “film Luce”) e la radio impiegata per trasmettere i principali discorsi del Duce agli italiani raccolti nelle coreografiche “adunate oceaniche” nelle piazze d’Italia. Attenzione particolare venne riservata alla scuola e alla stampa, che dovevano servire alla formazione di una cultura di matrice fascista. Vanno lette in questo senso le modifiche alla riforma scolastica Gentile del 1923 e la creazione della grande Enciclopedia Italiana diretta dal filosofo e pubblicata tra il 1929 e il 1937 con il contributo dell’industriale Giovanni Treccani. Sul piano economico fu di questi anni la definizione del corporativismo, che doveva rappresentare la terza via da contrapporre al socialismo e all’individualismo liberale e che consisteva nel superamento della conflittualità tra capitale e lavoro in vista del più alto interesse nazionale. Da segnalare infine la scelta mussoliniana di intraprendere una politica estera imperialista con la conquista dell’Etiopia e il progressivo avvicinamento alla Germania nazista, che divenne sempre più un modello da seguire per il Duce del fascismo. A partire dal 1938 Mussolini decise di introdurre in Italia le leggi razziali e di firmare, l’anno seguente, il “patto d’acciaio” con Hitler. Si preparavano così le alleanze che avrebbero portato, nel giro di pochi mesi, allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Vai a:
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4 giugno 1939, Festa dello Statuto (Museo civico del Risorgimento di Bologna) 4 novembre 1939, Festa della vittoria (Museo civico del Risorgimento di Bologna) «Il Comune di Bologna», anno XIII, n. 1, gennaio 1927 «Il Comune di Bologna», anno XXIII, nn.5-6, maggio-giugno 1936 |
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